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Cancro alla mammella HR+ / HER2- metastatico pre-trattato: beneficio duraturo di sopravvivenza globale con Sacituzumab govitecan, un coniugato anticorpo-farmaco


Sono stati presentati i risultati di sopravvivenza globale ( OS ) a più lungo termine dallo studio di fase 3 TROPiCS-02 che sta valutando Sacituzumab govitecan ( Trodelvy ), rispetto alla chemioterapia di confronto nei pazienti con tumore alla mammella metastatico HR+/HER2- che avevano ricevuto terapie endocrine e almeno due chemioterapie.

In questa analisi esplorativa, Sacituzumab govitecan, un coniugato anticorpo-farmaco, ha dimostrato un miglioramento del vantaggio clinicamente significativo nella sopravvivenza globale mediana rispetto al trattamento di scelta del medico.

Nel 2022, in Italia, sono state stimate 55.700 nuove diagnosi di tumore alla mammella, il 7% è metastatico all’esordio e circa il 20% sviluppa metastasi nei 5 anni successivi alla diagnosi.
Il tumore mammario più frequente è quello positivo per i recettori ormonali ( HR-positivo ) e negativo per la proteina HER2 ( HER2-negativo ).
Nelle pazienti che diventano endocrino resistenti, la malattia metastatica è di difficile gestione e i risultati in termini di efficacia dei trattamenti ad oggi disponibili sono limitati. Da qui la necessità di opzioni alternative, che possano prolungare la sopravvivenza.

I risultati a più lungo termine dello studio TROPiCS-02 hanno mostrato il vantaggio duraturo della sopravvivenza globale di Sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia tradizionale nel carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico pre-trattato.
A questo stadio della malattia, è comune la chemioterapia sequenziale, ma i benefici diminuiscono con linee di terapie successive. Il potenziale per una nuova molecola come Sacituzumab govitecan, è quello di permettere alle pazienti di vivere più a lungo.
Nello studio, la sopravvivenza globale mediana è stata di 14,5 mesi con Sacituzumab govitecan rispetto a 11,2 mesi con la chemioterapia a singolo agente.
Inoltre, è stato statisticamente significativo e clinicamente rilevante il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione mediana, in tutti i sottogruppi predefiniti di pazienti.
E' stata anche osservata una tendenza al miglioramento della qualità di vita.

I tassi di sopravvivenza libera da progressione per Sacituzumab govitecan rispetto alla terapia scelta dal medico sono stati consistentemente maggiori a 6, 12 e 18 mesi.
Similmente, i tassi di sopravvivenza globale del trattamento con Sacituzumab govitecan rispetto alla terapia scelta dal medico sono stati consistentemente maggiori a 12, 18 e 24 mesi.
Il 92% delle pazienti nello studio TROPiCS-02 erano anche elegibili per una valutazione della sopravvivenza globale in base allo stato HER2, come misurato dall’immunoistochimica.
Le pazienti trattate con Sacituzumab govitecan hanno dimostrato migliore sopravvivenza globale rispetto al trattamento scelto dal medico in entrambi i gruppi HER2 IHC0 e HER2-low.

In TROPiCS-02, le più frequenti reazioni avverse correlate al trattamento di grado 3 o maggiore sono state: neutropenia, diarrea, fatigue, nel braccio Sacituzumab govitecan, e neutropenia, trombocitopenia, fatigue e dispnea per quelli trattati con terapia scelta dal medico.

Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Nessun paziente trattato con Sacituzumab govitecan nel TROPiCS-02 ha sviluppato malattia interstiziale polmonare.

Nello studio TROPiCS-02, il tasso di interruzione della sperimentazione a causa di reazioni avverse è stato del 6% per Sacituzumab govitecan e del 4% per i pazienti con il singolo agente chemioterapico. ( Xagena Medicina )

Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Annual Meeting 2023

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