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Xeljanz in compresse nel trattamento dell’artrite reumatoide in fase attiva da moderata a grave in associazione a Metotrexato



Xeljanz ( Tofacitinib ) è un farmaco in compresse per il trattamento dell’artrite reumatoide in fase attiva da moderata a grave in associazione a Metotrexato nei pazienti adulti che hanno risposto in modo inadeguato o sono intolleranti a uno o più farmaci modificanti la malattia.
Xeljanz può essere somministrato in monoterapia in caso di intolleranza al Metotrexato o quando quest’ultimo non è appropriato.

Tofacitinib è il capostipite di una nuova classe di farmaci chiamati inibitori delle Janus chinasi ( JAK ) che agiscono a livello intracellulare interrompendo la trasmissione del segnale infiammatorio all’origine dell’artrite reumatoide.

Xeljanz è stato approvato dall’AIFA, che ha esaminato il programma di sviluppo clinico composto da 6 studi registrativi, a cui si sono aggiunti dati di pratica clinica derivanti dall’esperienza maturata dal 2013 in diverse realtà internazionali quali gli Stati Uniti, la Svizzera, il Sud America, e dati di sicurezza a lungo termine su oltre 17.700 anni-paziente con una osservazione fino a 9 anni.

Tofacitinib ha dimostrato di possedere una elevata efficacia nel controllo dei sintomi dell’artrite reumatoide, tale da indurre un miglioramento clinico della condizione del paziente, sia per quanto riguarda gli indicatori di attività di malattia, sia per quanto concerne i cosiddetti PROs ( Patents’ Reported Outcomes ), ovvero i parametri riportati dal paziente come l’astenia e la qualità di vita.
Questi effetti sono rapidi, già evidenti dopo una o due settimane dall’inizio del trattamento.

Gli effetti indesiderati più comuni di Xeljanz sono cefalea, infezione e infiammazione di naso e gola, diarrea, nausea e ipertensione.
Gli effetti indesiderati gravi più comuni osservati con Xeljanz sono infezioni gravi come polmonite ( infezione dei polmoni ), cellulite ( infezione del tessuto cutaneo profondo ), herpes zoster ( fuoco di S.Antonio ), infezione delle vie urinarie, diverticolite ( infezione a carico dell’intestino ) e appendicite ( infezione dell’appendice ), oltre a infezioni opportunistiche che possono verificarsi in pazienti con sistemi immunitari indeboliti.

Xeljanz non deve essere impiegato in pazienti con tubercolosi attiva, infezioni gravi o qualsiasi infezione opportunistica.
Xeljanz non deve essere usato in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e nelle donne in gravidanza o che allattano al seno.

Recentemente l’Agenzia Europea del Farmaco ( EMA ) ha esteso l’approvazione d’uso di Xeljanz anche al trattamento dell’artrite psoriasica attiva e della colite ulcerosa moderata-grave.

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune caratterizzata dall’infiammazione e dal progressivo danno articolare, può colpire ad ogni età, ed interessa in particolar modo le donne ( 3 volte più frequentemente degli uomini ).
In Italia la prevalenza è stimata pari allo 0.48% nella popolazione over 18, equivalente a circa 240.000 casi in Italia.
L’incidenza dei nuovi casi aumenta con l’età.

Spesso i pazienti presentano patologie concomitanti che possono aggravare il quadro clinico e complicare il trattamento, le più importanti sono le malattie cardio-vascolari, le infezioni e le condizioni relative alla sfera psicologica.

L’artrite reumatoide ha un notevole impatto sociale in quanto determina una progressiva distruzione e perdita di funzionalità delle articolazioni provocando deformità articolare, limitazioni funzionali e invalidità.

L’accesso a una diagnosi corretta e alle terapie mirate è ancora lungo e farraginoso: in Italia intercorrono mediamente 4 anni prima di una corretta diagnosi. ( Xagena Medicina )

Fonte: Roche, 2018

Xagena_Salute_2018


Per aggiornamenti su Artrite reumatoide: ArtriteOnline.net https://www.artriteonline.net/



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