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Melanoma metastatico: i trattamenti innovativi, come terapia target ed immunoterapia, più efficaci della chemioterapia



È stata pubblicata su Cochrane Database System Review la più importante meta-analisi realizzata negli ultimi anni sulla terapia medica del melanoma cutaneo metastatico.
Alla meta-analisi hanno contribuito Vanna Chiarion Sileni ( Oncologia del melanoma e dell’esofago, IOV-IRCCS ), Carlo Riccardo Rossi ( Chirurgia oncologica, IOV-IRCCS ), Simone Mocellin ( Chirurgia oncologica, IOV-IRCCS ) e Sandro Pasquali ( Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ).

La metanalisi aveva l’obiettivo di aggiornare i dati di uno studio della Cochrane pubblicato nel 2000, alla luce delle innovazioni terapeutiche rese possibili da nuove classi di farmaci resi disponibili nell’ultimo decennio.

Lo studio ha incluso 122 studi clinici randomizzati e controllati ( RCT ) che hanno coinvolto oltre 28mila pazienti.
Di questi studi sono poi stati inclusi nell’analisi 83 studi che hanno permesso 21 differenti comparazioni terapeutiche.

Nella metanalisi le terapie sono state categorizzate in cinque diversi gruppi: chemioterapia tradizionale ( comprendendo agenti singoli e terapie multifarmaco ), bio-chemioterapia ( che associa la chemioterapia ad alcune proteine prodotte dal sistema immunitario come l’Interleuchina-2 ); immunoterapia ( basata sull’uso di anticorpi monoclonali che bloccano i freni del sistema immunitario, noti come checkpoint immunologici ); terapia mirata ( rivolta a bloccare l’attività di oncoproteine necessarie al tumore per crescere ) e altre terapie ( ad esempio, i farmaci anti-angiogenici ).

L’analisi ha incrociato i differenti approcci terapeutici possibili confrontandoli fra di loro in termini di efficacia ( effetto sulla sopravvivenza dei pazienti ) e sui loro effetti collaterali ( tossicità ).

Gli Autori hanno tratto alcune conclusioni che indicano come esista una forte evidenza della maggior efficacia di diversi trattamenti innovativi rispetto alla più tradizionale chemioterapia.
In particolare, i migliori risultati in termini di efficacia si sono raggiunti con l’immunoterapia ( anticorpi anti-PD1 da soli o in combinazione con anticorpi anti-CTLA4 ) e la terapia target ( inibitori di BRAF da soli o in combinazione con inibitori di MEK ), che hanno oggi soppiantato sia la chemioterapia che la bio-chemioterapia nel trattamento del melanoma metastatico.

Ci sono, tuttavia, delle differenze fra queste terapie innovative; mentre l’efficacia risulta massima per la terapia target combinata, l'immunoterapia combinata espone a una maggiore tossicità mentre la immunoterapia anti-PD1 offre la possibilità di una minore tossicità pur a parziale discapito dell’efficacia.

Secondo Vanna Chiarion Sileni, la varietà di risorse terapeutiche oggi disponibili obbliga gli specialisti a considerare le migliori opportunità esistenti in una strategia di percorso terapeutico che permetta di sfruttarle al meglio considerando effetti immediati e tardivi, integrazione con i trattamenti locali ( chirurgia, radioterapia, elettrochemioterapia ) con il risultato di cronicizzare la malattia. ( Xagena Medicina )

Fonte: IOV - Istituto Oncologico Veneto, 2018

Xagena_Salute_2018


Per approfondimenti sul Melanoma: MelanomaOnline.net https://melanomaonline.net/




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