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Infezione da HIV: vantaggi di Juluca, una terapia a due componenti, verso la triplice terapia



Dopo 22 anni dall’approvazione della triplice terapia, l’EMA ( European Medicines Agency ) ha autorizzato la commercializzazione di una duplice terapia che si configura come trattamento di mantenimento nei pazienti con soppressione dlel'infezione virale.

La nuova combinazione prevede una somministrazione orale giornaliera ed è a base di Dolutegravir, un inibitore della integrasi con alta barriera genetica, e Rilpivirina, un inibitore non-nucleosidico della trascrittasi inversa, ed commercializzata come Juluca.

Due studi principali hanno dimostrato che la combinazione di Dolutegravir e Rilpivirina ( i principi attivi di Juluca ) è efficace per tenere sotto controllo l’infezione da HIV.
Gli studi hanno coinvolto un totale di 1 028 pazienti la cui infezione da HIV è stata ben controllata per almeno 6 mesi con una combinazione di tre medicinali per trattare l’infezione da HIV che includevano una classe di medicinali anti-HIV denominati inibitori della trascrittasi inversa ( NRTI ) del nucleoside ( o nucleotide ).
Gli studi hanno confrontato l’efficacia del passaggio alla combinazione di Dolutegravir e Rilpivirina con quella del mantenimento dell’attuale combinazione di medicinali anti-HIV. La percentuale di pazienti la cui carica virale era inferiore a 50 copie/ml dopo 48 settimane era la stessa per i pazienti che passavano da una terapia all’altra rispetto a quelli che rimanevano in trattamento con i medicinali attuali ( 95% in entrambi i casi ).

Gli effetti indesiderati più comuni di Juluca sono diarrea e cefalea. Gli effetti indesiderati più gravi ( che possono riguardare fino a 1 persona su 100 ) includono reazioni allergiche che comprendono eruzioni cutanee o effetti epatici.

Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità ( ISS ), ci sono circa 130.000 persone in Italia che convivono con il virus dell’Hiv, con circa 3.500 nuovi casi all’anno.
Nel 2017 le nuove infezioni registrate sono state 3.443, con un picco di contagi tra i 30 e i 39 anni e l’incidenza più alta tra i 25-30enni.

L’Organizzazione mondiale della sanità ( OMS ) ha posto l’eradicazione del virus tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, ma nel mondo le persone affette restano 37 milioni ( circa 800.000 in Europa ).

Attualmente il limite resta l’assunzione a vita della terapia; in assenza, il virus ricomincia a replicare.
L'obiettivo è ora sviluppare modalità di terapie in grado di dare una cura funzionale, bloccando il virus in maniera definitiva consentendo la sospensione della terapia e la restituzione a una vita normale.

Sono in sperimentazione i farmaci antivirali long acting, cioè a lunga durata d'azione, che non necessitano di una assunzione giornaliera, ma possono essere iniettati ogni quattro o otto settimane.
Il trattamento con Cabotegravir e Rilpivirina ha prodotto risultati eccezionali in termine di adesione da parte dei pazienti; non sono emersi particolari effetti collaterali e dai dati ottenuti l'efficacia è paragonabile alla terapia per os, con il vantaggio di dover assumere il farmaco ogni 1-2 mesi. ( Xagena Medicina )

Fonte: SIMIT - Società italiana di malattie infettive e tropicali, 2018

Xagena_Salute_2018


Per approfondimenti sulla Infezione da HIV & AIDS: AIDSonline.it https://www.aidsonline.it/ Infettivologia.net https://www.infettivologia.net/



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