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Emofilia: i nuovi prodotti a emivita prolungata consentono un minor consumo di farmaco con risparmi fino al 50%



Studi recenti hanno mostrato che i nuovi prodotti a emivita prolungata consentono un minor consumo di farmaco con risparmi fino al 50%. Ciò si traduce in meno costi per il Servizio Sanitario Nazionale ( SSN ); inoltre, i pazienti possono ridurre il numero delle infusioni rimanendo sempre protetti dai sanguinamenti.

L’emofilia è una malattia rara, genetica ed ereditaria. A causa di un difetto della coagulazione chi ne è affetto è esposto a sanguinamenti, fin dalla nascita: i più pericolosi sono quelli interni, che colpiscono con maggiore frequenza le articolazioni causando nel tempo gravi danni.
Nei casi peggiori la patologia, se non controllata, può portare ad emorragie letali.
A dover convivere con questa condizione in Italia sono quasi 5.000 persone di sesso maschile.

A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 si è molto parlato di emofilia in relazione a quello che è ricordato come scandalo del sangue infetto, quando larga parte dei pazienti venne infettato dai virus dell'epatite e e dal virus HIV con l'impiego di prodotti emoderivati.
Da allora le cose sono cambiate. Per le persone emofiliche nate dopo quel periodo si sono aperte prospettive di vita decisamente migliori. Si è passati dalla terapia al bisogno alla terapia di profilassi, che prevede una somministrazione costante, per tutta la vita, dei fattori della coagulazione carenti nel sangue.

Alle terapie ancora basate sugli emoderivati, si sono, in seguito, affiancati farmaci prodotti mediante tecniche biotecnologiche.

Una delle ultime conquiste è l’ingresso sul mercato di farmaci a emivita prolungata che garantiscono una protezione costante e permettono di ridurre il numero di somministrazioni.

Dati recenti di uno studio effettuato su due farmaci a emivita prolungata ( Elocta e Alprolix ) hanno mostrato che i pazienti hanno ridotto il numero di infusioni medie settimanali da 3 a 2 nell’emofilia A e da 2.5 a 1 nell’emofilia B.

Secondo uno studio recente focalizzato sui farmaci ad emivita prolungata, pubblicato sulla rivista Haemophilia, grazie alle dosi minori di prodotto necessarie per ottenere la copertura ottimale si riesce a ottenere un risparmio che va dal 19% nell’emofilia A, fino al 50% nell’emofilia B.
Considerato che secondo i dati del Rapporto OsMed, i farmaci del sangue e degli organi emopoietici rappresentano la quinta categoria terapeutica a maggior spesa pubblica, pari a quasi 2 miliardi di euro ( 32.9 euro pro capite ) e che nelle voci di spesa per i farmaci erogati dalle strutture pubbliche i fattori della coagulazione del sangue occupano la quinta posizione, il beneficio per il Sistema sanitario potrebbe essere rilevante. ( Xagena Medicina )

Fonte: OsMed, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti sull'Emofilia: Ematologia.net https://ematologia.net/



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