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Impatto della resistenza agli antibiotici in Europa: in Italia un terzo di tutti i decessi correlati all’antibiotico-resistenza



Nell’articolo Attributable deaths and disability-adjusted life-years caused by infections with antibiotic-resistant bacteria in the EU and the European Economic Area in 2015: a population-level modelling analysis, pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, ECDC ( European Centre for Disease Prevention and Control ) ha sviluppato un modello statistico basato sui dati raccolti nel 2015 dallo European Antimicrobial Resistance Surveillance Network ( EARS-Net ), la rete di sorveglianza della resistenza agli antibiotici in Europa che ha stimato il peso sanitario delle infezioni caratterizzate da 16 combinazioni tra antibiotico-resistenza e batteri causate dalle otto specie di batteri antibiotico-resistenti sotto sorveglianza.

Lo studio colma il gap di conoscenze sul tema ( finora le uniche informazioni sul peso dell’antibiotico-resistenza in Europa erano basate sui dati del 2007 ) e, per la prima volta, utilizza il DALYs per esprimere l’impatto del fenomeno.
Il DALYs è un indicatore che stima la somma degli anni di vita persi per mortalità prematura e degli anni di vita vissuti in condizioni di salute non-ottimale o di disabilità.

Le indagini realizzate stimano che nel 2015, nei Paesi dell’Unione europea e dell'Area economica europea si siano verificati 671.689 casi di infezioni antibiotico-resistenti , a cui sono attribuibili 33.110 decessi e 874.541 DALYs.
Stime che corrispondono a una incidenza di 131 casi di infezione antibiotico-resistente per 100 mila abitanti, a 6.44 decessi per 100 mila abitanti e a 170 DALYs per 100 mila abitanti.

Dall’indagine è anche emerso che le infezioni resistenti agli antibiotici sono diffuse in tutte le fasce di popolazione, colpendo in particolare i bambini sotto l’anno mentre negli adulti il peso di questa situazione aumenta con l’avanzare dell’età suggerendo che l’invecchiamento della popolazione residente in Unione Europea e nell'Area economica europea possa portare a un aumento del peso di queste patologie.

Nonostante la presenza dei fenomeni di antibiotico-resistenza in tutta Europa, l’analisi ha evidenziato la gravità del problema in Italia.
Infatti, sebbene le stime sul peso delle infezioni batteriche resistenti mettano al primo posto Italia e Grecia, in Italia si è verificato un terzo di tutti i decessi correlati all’antibiotico resistenza ( 10.000 morti ).

Dallo studio è emerso che il 67.9% dei DALYs è stato causato da infezioni dovute a 4 specie di batteri antibiotico-resistenti ( Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae resistenti a cefalosporine di terza generazione, Staphylococcus aureus resistente alla meticillina ( MRSA ) e Pneumonas aeruginosa resistente ai carbapenemi ); le infezioni da batteri resistenti ai carbapenemi o alla colistina sono responsabili del 38.7% dei DALYs.
Il peso sanitario delle infezioni da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi è aumentato di più di 6 volte dal 2007 sia in termini di numero di infezioni, che di decessi.

È stato stimato che il 63.5% dei casi di infezione con batteri resistenti sia associato all’assistenza sanitaria, causando il 72.4% dei decessi correlabili e il 74.9% di DALYs.
Un risultato che suggerisce come gli effetti sulla salute delle infezioni con antibiotico-resistenza si verifichino soprattutto negli ambienti di cura ( es. gli ospedali ).
È quindi importante contrastare le infezioni correlate all’assistenza per garantire la sicurezza dei pazienti e, allo stesso tempo, cercare trattamenti alternativi per le situazioni di co-morbidità o vulnerabilità ( ad esempio le immunodepressioni ). ( Xagena Medicina )

Fonte: Epicentro ISS ( Istituto Superiore di Sanità ), 2018

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Per approfondire le infezioni antibiotico-resistenti: Infettivologia.net https://www.infettivologia.net/





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