Vulvodinia - Graziottin
Vulvodinia
Xagena Newsletter
Xagena Mappa

Il danno della sostanza bianca potrebbe essere un elemento cruciale nella patogenesi della malattia di Alzheimer



L’Unità Malattie Neurodegenerative dell’Università di Milano, Centro Dino Ferrari, e della Fondazione Ca’ Granda IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, diretta da Elio Scarpini, ha pubblicato uno studio sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry che ha dimostrato una correlazione tra livelli di amiloide nel liquor e danno della sostanza bianca cerebrale in pazienti affetti da demenza di Alzheimer.

Con il termine demenza ci si riferisce alla perdita di funzioni cognitive, in particolare la memoria, talmente grave da interferire con la vita quotidiana.
La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza.
Nel cervello di pazienti affetti da malattia di Alzheimer si osserva la deposizione della proteina amiloide e la morte dei neuroni, localizzati nella cosiddetta sostanza grigia.
Gli esami radiologici mostrano, però, anche un danno della sostanza bianca, quella parte dell'encefalo che è invece costituita principalmente dalla mielina, sostanza che avvolge i neuroni facilitandone la comunicazione. La natura di tali alterazioni non è ancora del tutto definita.

L’obiettivo dello studio, effettuato in collaborazione con il Laboratorio di Genetica e Neurochimica dell’Unità di Neuroradiologia dell’Università di Milano - Fondazione Cà Granda IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, e con il Laboratorio di Neuroimmagini della Fondazione IRCSS Santa Lucia di Roma, è stato quello di ricercare una possibile connessione tra patologia amiloidea e deterioramento della sostanza bianca cerebrale, approfondendo in particolare il ruolo svolto dai livelli liquorali di amiloide nel predire il danno della sostanza bianca.

Sono stati arruolati 85 persone: 65 soggetti con malattia di Alzheimer di nuova diagnosi, demenza non-Alzheimer o lieve deterioramento cognitivo, e 20 controlli.
I livelli di β-amiloide1-42( Abeta ) sono stati determinati in campioni di liquido cerebrospinale.

Tra i pazienti, 42 presentavano livelli patologici di Abeta, mentre 23 avevano livelli di Abeta normali.

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un esame neurologico completo, a una valutazione neurocognitiva completa e a una risonanza magnetica ( RM ) cerebrale per quantificare il danno della sostanza bianca.

Lo studio ha dimostrato un aumento del carico lesionale nei pazienti con livelli patologici di Abeta, sia rispetto ai controlli sani sia rispetto ai pazienti con livelli liquorali normali.
I livelli liquorali di Abeta sono risultati in grado di predire il danno della sostanza bianca nei pazienti.

In conclusione, il danno della sostanza bianca potrebbe rivelarsi un elemento cruciale nella patogenesi della malattia di Alzheimer e la correlazione tra i livelli di amiloide nel liquor e il carico lesionale sembra suggerire un legame diretto tra la patologia amiloidea e il danno della sostanza bianca cerebrale.
Questa osservazione sottolinea l’importanza della sostanza bianca in una malattia da sempre ritenuta primariamente legata alla degenerazione dei neuroni nella sostanza grigia e potrebbe aprire la strada all’identificazione di nuovi bersagli terapeutici. ( Xagena Medicina )

Fonte: Università di Milano, 2018

Xagena_Salute_2018


Per approfondimenti sulla Malattia di Alzheimer: AlzheimerOnline.net https://www.alzheimeronline.net/



Indietro