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Emicrania: efficacia dei farmaci anti-CGRP


La cefalea nelle sue varie forme viene considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) al sesto posto tra le maggiori cause di disabilità.

L'emicrania in particolare, rappresenta la terza malattia più frequente del genere umano. Colpisce 5 milioni di italiani, con maggiore incidenza per le donne ( 18% della popolazione femminile ), rispetto agli uomini ( 9% ).
Si presenta come un dolore acuto e pulsante che può durare ore, ma anche giorni. Talvolta è accompagnata da nausea, vomito, fastidio per la luce, suoni e rumori.

In un terzo dei pazienti, l’emicrania si accompagna a disturbi neurologici ( fenomeno dell’aura ) come l’annebbiamento della vista, improvvisi lampi di luce, formicolio agli arti e difficoltà nel parlare.
Secondo la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee, nei Paesi sviluppati si perdono circa 400mila giorni di lavoro o di scuola all’anno per ogni milione di soggetti esaminati.

Sono in corso di registrazione quattro diversi anticorpi monoclonali in grado di ridurre del 70% gli attacchi di emicrania con una iniezione al mese.

I pazienti che potrebbero trarre vantaggi dall'impiego di questi nuovi farmaci sono quelli con attacchi di emicrania per oltre 14 giorni al mese o pazienti con cefalea a grappolo cronica o episodica che non risponde ai farmaci attualmente disponibili.

Nuove terapie

Gli anti-CGRP sono anticorpi monoclonali diretti a bloccare CGRP ( calcitonin-gene-related-peptide ), un neuropeptide con potere vasodilatatorio che, rilasciato in eccesso dal sistema trigeminale quando è in arrivo l’attacco emicranico, contribuisce all’invio degli impulsi dolorifici.

Sono quattro le molecole sulle quali si ha evidenza di efficacia e sicurezza, e precisamente Eptinezumab ( Alder ), Galcanezumab ( Lilly ), Fremanezumab ( Teva ) ed Erenumab ( Novartis ).
Le prime tre bloccano direttamente CGRP, mentre la quarta blocca il recettore di CGRP.

Finora gli studi hanno dimostrato un alto grado di tollerabilità di queste molecole, sovrapponibile al placebo, e piena sicurezza cardiovascolare, con la eventuale possibilità quindi di protrarre la cura nel tempo.

In termini di efficacia contro l’emicrania episodica e cronica gli anticorpi anti-CGRP hanno mostrato gli stessi risultati dei farmaci di profilassi in commercio.
Tuttavia, se si valuta più analiticamente la risposta, in oltre il 50% dei pazienti questi anticorpi monoclonali sono in grado di dimezzare la frequenza degli attacchi, nel 25% li riducono del 75%; nel 15% dei pazienti gli attacchi scompaiano del tutto.

Attualmente non ci sono in commercio farmaci di profilassi in grado di portare alla scomparsa completa degli attacchi emicranici. ( Xagena Medicina )

Fonte: Società Italiana di Neurologia ( SIN ), 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti sulla Cefalea: Cefalea.net https://www.cefalea.net/



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