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Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico: Alectinib riduce dell’84% le metastasi cerebrali e prolunga la sopravvivenza



Lo studio clinico di fase III, ALEX, presentato nel corso dell'ASCO Meeting e pubblicato sul The New England Journal of Medicine ( NEJM ) Alectinib ( Alecensa ) riduce dell’84% le metastasi cerebrali e prolunga la sopravvivenza.

Nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico, portatori di una particolare mutazione a carico del gene ALK, Alectinib, un inibitore di ALK, ha rallentato la progressione del tumore di ulteriori 15 mesi, rispetto alla terapia standard rappresentata da Crizotinib ( un inibitore di ALK di prima generazione ) e ha ridotto dell’84% il rischio di metastasi cerebrali rispetto alla precedente terapia.

I pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con alterazione del gene ALK, sono prevalentemente non-fumatori e in giovane età; la loro è una forma tumorale molto aggressiva che ha una prognosi sfavorevole con la chemioterapia e non risponde in genere all’immunoterapia.

L’introduzione in terapia di Crizotinib ( Xalkori ), un inibitore di ALK, ha allungato di molto la sopravvivenza di questi pazienti; ma questo farmaco ha due problemi: il 60% di questi pazienti sviluppano metastasi cerebrali perché il Crizotinib arriva al cervello ma poi viene espulso attraverso la barriera ematoencefalica, inoltre questo farmaco è associato a problemi di tollerabilità.

Solo il 5% dei tumori polmonari non a piccole cellule presenta un riarrangiamento del gene ALK.
In Italia vengono diagnosticati circa 1.000 nuovi casi l’anno, su un totale di 40 mila casi di tumori del polmone.
Crizotinib è stato il primo farmaco studiato per colpire il gene ALK. Sebbene la maggior parte dei pazienti risponda inizialmente alla terapia, nell’arco di un anno circa diventa resistente alla terapia.

Alectinib è un inibitore ALK di nuova generazione, più potente del Crizotinib.

ALEX è il primo studio head-to-head ad aver messo a confronto Alectinib con Crizotinib nei pazienti con tumore polmonare ALK-positivo.
Alectinib si è rivelato particolarmente efficace nel controllare e prevenire le metastasi cerebrali di questo tumore, che hanno un impatto negativo molto importante sulla qualità di vita di questi pazienti.

Lo studio ALEX ha coinvolto 31 Paesi, e ha arruolato 303 pazienti con tumore al polmone ALK-positivo in stadio IIIB-IV, assegnati in maniera casuale al trattamento con Alectinib o Crizotinib.
I pazienti non erano stati trattati in precedenza con altri farmaci.
Alectinib ha ridotto la progressione del tumore e la mortalità del 53% in più rispetto al Crizotinib, prolungando di ulteriori 15 mesi la sopravvivenza media dei pazienti prima della progressione del tumore; la progressione libera da malattia è stata di 25.7 mesi con Alectinib contro 10.4 mesi con Crizotinib.
Alectinib, inoltre, si è dimostrato molto più efficace di Crizotinib nel prevenire le metastasi cerebrali, perché penetra meglio nel cervello. Dopo 12 mesi di trattamento le metastasi cerebrali erano presenti nel 9% dei pazienti trattati con Alectinib, contro il 41% di quelli trattati con Crizotinib.
Gli effetti collaterali più frequenti con Alectinib sono stati: fatigue, stipsi, dolori muscolari ed edemi. Crizotinib invece causa prevalentemente disturbi gastro-intestinali e aumento delle transaminasi epatiche.

Lo studio ALEX ha utilizzato Alectinib in prima linea di trattamento. L’Agenzia regolatoria europea EMA ( European Medicines Agency ) ha approvato Alecensa come seconda linea di trattamento dopo la progressione con Crizotinib. ( Xagena Medicina )

Fonte: Roche, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: OncoPneumologia.it http://oncopneumologia.it/



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