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Anziani: alta incidenza di errori nella prescrizione dei medicinali cardiologici



In Italia, un ricovero su dieci è provocato da un eccesso di farmaci. Il rischio della doppia prescrizione di medicinali della stessa categoria è alto. E come conseguenza, un over 65 su dieci è ricoverato per gli effetti collaterali e le complicanze dovute a un errato utilizzo di farmaci o a trattamenti medici non-corretti.

Il 15% dei pazienti con più di 75 anni, in cura per ipertensione, iperlipidemia o diabete ( in tutto 150mila anziani ) ha sperimentato almeno un episodio di doppia prescrizione involontaria di due sostanze identiche consigliate da due medici diversi.

Tra i primi 30 farmaci più prescritti, ben 19 interessano l’apparato cardiovascolare ( Ace-inibitori, sartani, statine, calcioantagonisti e beta-bloccanti ).

La categoria degli anziani è quella che consuma più farmaci in assoluto: passati gli 80 anni, quasi il 40% degli anziani soffre di tre o più disturbi. Questo porta a un conseguente aumento della assunzione cronica di farmaci.

Il 60% dei farmaci sono assunti dagli over 65 anni.

A quasi un milione e mezzo gli anziani vengono prescritti 10 o più farmaci. Un paziente con età compresa tra i 65 e i 74 anni consuma ogni giorno in media 2.8 dosi unitarie di medicinali, che diventano 4.1 superati i 74 anni.
Tra i 75 e gli 84, il 55% dei pazienti sono trattati con 5-9 farmaci e il 14% con 10 o più farmaci.
Un ricovero su dieci è dovuto al sovradosaggio di farmaci.

Il numero delle interazioni tra farmaci cresce con una progressione matematica: l’assunzione di 3 medicine porta la probabilità di interazioni a 3, ma già con 6 farmaci le interazioni possibili salgono fino a 15, e con 10 farmaci addirittura a 45.

Secondo Alessandro Boccanelli, Presidente SICGe, in Italia, gli ultra65enni sono oltre il 21% della popolazione totale, e sono destinati a superare il 33% entro 20 anni.

Le malattie cardiovascolari sono responsabili dell’80% delle morti nella popolazione tra i 65 e i 75 anni e del 60% di quelle dai 75 anni in su; circa la metà dei decessi in Italia avviene tra i 65 e gli 84 anni ( 157.847 uomini e 124.258 donne nel 2014 ), principalmente per malattie ischemiche e cerebrovascolari.

La duplicazione terapeutica, con casi frequenti di assunzione di farmaci della stessa classe, nasce da problemi di comunicazione tra medico e paziente e tra più medici che seguono lo stesso paziente. La scarsa aderenza terapeutica invece è da tempo riconosciuta come un ostacolo sostanziale per raggiungere i risultati migliori.

Il problema principale, per il paziente l'anziano, è la complessità, per cui, se manca una visione d'insieme, rischia di vedersi prescrivere da cinque specialisti cinque farmaci ciascuno, che spesso confliggono tra loro.

E' necessario assistere e informare i cittadini, ma anche formare correttamente la classe medica, che deve essere adeguatamente preparata per affrontare queste sfide. ( Xagena Medicina )

Fonte: Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, 2017

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Per approfondimenti: Cuore.net http://cuore.net


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