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Tumore alla mammella resistente ai farmaci: alterazioni nel gene che codifica l’enzima aromatasi



E’ stata scoperta una alterazione genetica che causa la resistenza ai farmaci nel tumore alla mammella ormono-responsivo, che rappresenta i due terzi di tutti i tumori mammari, ed è già stata avviata la messa a punto di un test su base molecolare in grado di identificarla.

Lo studio che aveva come obiettivo quello di migliorare l’efficacia dei farmaci contro il carcinoma mammario è stato condotto da Saverio Minucci e da Giancarlo Pruneri, presso l’Istituto Europeo di Oncologia ( IEO ) e l’Università degli Studi di Milano, ed è stato pubblicato sulla rivista Nature Genetics,

Uno dei problemi più importanti nell’utilizzo dei farmaci antitumorali è rappresentato dalla comparsa di cellule tumorali resistenti al trattamento.
L’individuazione dei meccanismi di resistenza del tumore rappresenta un traguardo fondamentale per vincere la resistenza, utilizzando nuovi farmaci, oppure identificando modalità di utilizzo dei farmaci esistenti che possano superarla.

Sono state studiate le pazienti con tumore alla mammella ormono-responsivo, che è il più diffuso, con circa 35.000 nuovi casi all’anno solo in Italia.
Lo scopo principale dello studio era l’individuazione di meccanismi molecolari di resistenza alla terapia comunemente utilizzata in questo gruppo di pazienti, basata sugli inibitori dell’aromatasi.

E’ stato scoperto che circa il 15% dei tumori mammari sviluppa resistenza alla terapia come conseguenza di una specifica alterazione genetica, aumentando i livelli intracellulari della molecola‐bersaglio di questi farmaci: la aromatasi presente nelle cellule tumorali.

L’impatto clinico dello studio è molteplice e avrà un immediato riflesso nella scelta della terapia più efficace.
Attraverso un test che misura le variazioni nella quantità del gene dell’aromatasi sarà possibile verificare se le pazienti con tumore al seno ormono-responsivo abbiano sviluppato questa specifica alterazione. In questo caso, si potranno valutare modalità di trattamento alternative, già disponibili o in via di sperimentazione.

Attualmente, il test genetico è a uno stadio non-utilizzabile per una diagnosi di routine. Ha bisogno infatti di essere irrobustito e standardizzato. ( Xagena Medicina )

Fonte: Università di Milano, 2017

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Per approfondimenti: OncoGinecologia.net http://www.oncoginecologia.net/



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