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Psoriasi a placche: oltre la metà dei pazienti trattati con Brodalumab mantiene livelli costanti di cute libera da lesioni per oltre due anni



Nel corso del Congresso della European Academy of Dermatology ( EADV ) a Ginevra, Svizzera, sono stati presentati nuovi dati degli studi clinici di fase III su Brodalumab ( Kyntheum ), un farmaco biologico per chi soffre di psoriasi a placche da moderata a grave.
I risultati della fase di estensione di uno studio a lungo termine hanno rilevato che Brodalumab ha mantenuto livelli elevati e costanti di cute libera da lesioni ( PASI 100 ) nei pazienti con malattia da moderata a grave.
Una ulteriore analisi aggregata di studi clinici di fase III, AMAGINE -1,-2,-3, ha mostrato che i pazienti in trattamento con Brodalumab, hanno ottenuto significativi miglioramenti della qualità di vita rispetto ai pazienti trattati con placebo.

La psoriasi è una condizione grave e cronica, che condiziona la salute fisica emotiva e mentale. Anche se la sua origine sistemica rimane sconosciuta, le persone che vivono con la psoriasi sono a rischio crescente di sviluppare gravi comorbilità che condizionano ulteriormente la qualità della vita.
Per questi motivi la cute libera da lesioni e sintomi per un lungo periodo è un obiettivo fondamentale del trattamento, specialmente per coloro che sono colpiti dalle forme più gravi della malattia.

I risultati della fase di estensione dello studio AMAGINE-2 hanno confermato che Brodalumab è in grado di mantenere la cute completamente libera da lesioni ( PASI 100 ) in più della metà dei pazienti ( 56.2%, n=779 ) e la cute quasi completamente libera da lesioni ( PASI 90 ) in più dei tre quarti dei pazienti ( 76.8%, n=779 ) dopo due anni ( 120 settimane ) di trattamento.

Le percentuali di pazienti che hanno raggiunto elevati livelli di cute libera da lesioni sono paragonabili ai risultati ottenuti dopo il primo anno di trattamento ( settimana 52 ), con rispettivamente il 53% e il 78% dei pazienti con PASI 100 e PASI 90.

Alla settimana 120, Brodalumab ha continuato a essere ben tollerato con un profilo di sicurezza comparabile a quello osservato nello studio a 52 settimane.

Gli eventi avversi più comuni sono stati naso-faringite ( infiammazione del naso e della faringe ), infezione del tratto respiratorio superiore, artralgia ( dolori articolari ) e cefalea.

Le nuove analisi condivise degli studi di fase III AMAGINE -1,-2,-3, hanno mostrato che con Brodalumab, rispetto al placebo, sono stati raggiunti miglioramenti significativi nella qualità di vita, valutati con il questionario DLQI ( Dermatology Quality of Life Index ).
Alla 12.ma settimana, più del 59% dei pazienti in terapia con Brodalumab ha riferito che la psoriasi non aveva più alcun impatto negativo sulla qualità di vita globale rispetto al 6% dei pazienti con placebo.
Sono stati riportati in particolare significativi miglioramenti nelle attività quotidiane e nel tempo libero, così come nella vita lavorativa e scolastica.
Inoltre, alla 12.ma settimana, il 43% dei pazienti in trattamento con Brodalumab non provava più imbarazzo o disagio a causa della psoriasi.

Brodalumab, che ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio da parte della Commissione Europea a luglio 2017, è il primo e unico trattamento biologico che inibisce selettivamente la subunità A del recettore IL-17.
Legandosi a questo recettore specifico sulle cellule della pelle, invece di inibire i mediatori infiammatori liberi, Brodalumab blocca l’attività biologica di diverse citochine pro-infiammatorie IL-17, che sono coinvolte nello sviluppo della psoriasi a placche.
Questo meccanismo di azione è differente da quello di tutti gli altri farmaci biologici per la psoriasi attualmente disponibili.

I pazienti con psoriasi moderata-grave, che in Italia sono circa 150.000, attualmente hanno diverse opzioni terapeutiche; tuttavia ci sono ancora ampie aree di miglioramento nelle attuali terapie. ( Xagena_2017 )

Fonte: Leo Pharma, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: PsoriasiOnline.net http://www.psoriasionline.net/



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