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Prevenzione della trombosi per evitare l'infarto miocardico e l'ictus ischemico



La trombosi è un coagulo ematico che si forma in un’arteria o in una vena e causa infarto miocardico o ictus cerebrale, embolia polmonare o trombosi delle arterie o delle vene.

Le malattie da trombosi hanno un'alta incidenza tra coloro che hanno 50 anni o più; possono essere evitate almeno in un caso su tre, perché la prevenzione delle malattie da trombosi è possibile.

Una ricerca condotta da ALT ha evidenziato come solo un italiano su tre conosce il significato della parola trombosi e più della metà non sa che le malattie da trombosi si possono evitare.

La sola trombosi venosa da sola causa ogni anno più morti del tumore e degli incidenti stradali.

Trombosi: che cos'è ?

Il trombo è un coagulo che può formarsi in una arteria o in una vena; in caso di ostruzione della arteria o della vena può manifestarsi infarto e morte delle cellule dell’organo colpito; nel caso in framemntazione del coagulo vengono liberati emboli che possono causare embolia di un organo lontano da quello nel quale si è formato.

Se il trombo si forma nelle vene delle gambe causa trombosi venosa profonda o superficiale ( flebite ).

Gli emboli che si liberano da un trombo formatosi in una vena possono raggiungere il polmone provocando embolia polmonare.

L'embolia polmonare e la trombosi venosa sono pericolose e spesso mortali.

Se il trombo si forma in un’arteria coronaria può provocare infarto del miocardio, mentre se si forma in una arteria carotide libera emboli che possono provocare ictus cerebrale ischemico.
Se il trombo si forma nel cuore che fibrilla ( fibrillazione atriale ) libera emboli che possono provocare ictus cerebrale.

Segni e sintomi della trombosi

La trombosi può manifestarsi con dolore o gonfiore di una gamba, della caviglia o della coscia, rossore e calore della parte colpita.

Se il trombo libera emboli che dalla vena arrivano al polmone compaiono sintomi legati al respiro che diventa corto, con dolore al dorso o al torace, simile a una pugnalata, a volte con febbre, respiro accelerato, ritmo del cuore più rapido del normale, sensazione di stordimento, a volte perdita di coscienza.

Chi rischia di più ?

Le persone a maggior rischio di trombosi sono i pazienti ricoverati in ospedale, chi ha subito un intervento chirurgico, coloro che hanno un tumore, chi è rimasto immobilizzato a lungo, chi porta una ingessatura, le donne in gravidanza o nel periodo dopo il parto, o coloro che assumono farmaci a base di ormoni, o sono sottoposti a chemioterapia.
Un più alto rischio è stato osservato anche tra coloro che soffrono di una malattia infiammatoria acuta o cronica.

Su 100 casi di trombosi venosa, 60 si verificano in pazienti ricoverati o appena dimessi dall’ospedale. ( Xagena Medicina )

Fonte: ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie cardiovascolari – Onlus, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: TrombosiOnline.net http://www.trombosionline.net/



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