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I flussi migratori potrebbero provocare un aumento dei casi di infezione da virus HIV



Secondo la SIMIT ( Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ), in Italia, l'incidenza di nuove infezioni da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) rimane costante, ma i flussi migratori potrebbero nuovamente provocare un aumento di casi.

Nell’Europa dell’Est c’è un’epidemia di casi di infezione da HIV, correlata soprattutto alla tossicodipendenza: Russia in primis. Anche, Romania, Bulgaria e Ucraina presentano un tasso elevatissimo di tossicodipendenti per via endovenosa. Questi sono i primi responsabili del propagarsi dell’infezione nel Vecchio Continente.
Nell’Europa dell’Ovest, la prima causa di infezione da HIV sono i maschi che fanno sesso con maschi.

In Italia, è stato stimato che il numero annuale delle nuove infezioni non sarebbe inferiore a quello delle nuove diagnosi di infezione, che sono rimaste stabili ( 3.500-4.000 per anno ).
C'è evidenza che i giovani maschi che fanno sesso con maschi pagano un rilevante tributo alla malattia, che rende necessari interventi di prevenzione mirati.

Tra i temi più attuali, la profilassi pre-esposizione ( PrEP ), un intervento farmacologico preventivo utile a evitare un contagio nelle persone ad alto rischio.
Nel 2016, l’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) aveva autorizzato l’immissione in commercio nell’Unione europea di Truvada ( Emtricitabina / Tenofovir disoproxil ) con indicazione per la profilassi pre-esposizione, in combinazione con pratiche di sesso sicuro, per ridurre il rischio di infezione da HIV in pazienti adulti ad alto rischio.
Emtricitabina e Tenofovir lavorano in modo analogo, bloccando l’attività della trascrittasi inversa, necessaria per consentire la replicazione del virus.
La decisione dell'EMA si basa sui dati di due studi che hanno mostrato una riduzione sostanziale del rischio di infezione da HIV-1, quando Truvada è stato utilizzato come profilassi pre-esposizione.
In uno di questi, lo studio iPrEX, Truvada ha ridotto il rischio di infezione da HIV del 42% negli uomini sieronegativi o in donne transgender che avevano avuto rapporti sessuali con uomini, gruppi considerati ad alto rischio di infezione da HIV.
Nel secondo studio ( Partners PrEP ) Truvada ha ridotto il rischio di infezione del 75% nei partner eterosessuali di uomini e donne sieropositive.

Secondo Giovanni Di Perri, Malattie infettive dell'Università degli Studi di Torino, è necessaria maggiore informazione sulla profilassi pre-esposizione, che certamente non può sostituire il preservativo in fatto di annullamento del rischio di malattie sessualmente trasmesse ( sifilide, gonorrea ).

Per i pazienti con co-infezione HIV e HCV è possibile eradicare il virus HCV ( virus dell'epatite C ) grazie ai nuovi antivirali ad azione diretta, con risultati superiori al 95%.
I farmaci per l'epatite C che possono essere assunti assieme alla terapia antiretrovirale, hanno una tossicità trascurabile, se non assente. ( Xagena Medicina )

Fonte: SIMIT, 2017

Xagena_Salute_2017


Per appofondimenti: AIDSonline.it http://www.aidsonline.it/



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