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Esposizione all’amianto e tumori, efficacia dell’immunoterapia nel mesotelioma pleurico



A 25 anni dalla legge 257/92 che in Italia ha stabilito il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali di amianto e/o contenenti amianto, ce ne sono ancora in circolazione circa 40 milioni di tonnellate in circa 50 mila siti, e un milione di micrositi.

E l’amianto continua a mietere vittime. Il mesotelioma provocato dalle sue fibre è l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne. Senza tenere conto di tutte le altre patologie correlate all’asbesto, molto meno rare.
Nel 2016 secondo Aiom / Airtum, in Italia, sono stati circa 1.900 casi diagnosticati di mesotelioma, con un particolare incremento oltre i 50 anni.

L’epidemia delle malattie associate all’asbesto è ancora in corso, per i lunghi tempi di latenza fino a 40-50 anni.

L’unico sistema per evitare nuove malattie e quindi nuovi decessi è quello di evitare ogni forma di esposizione a queste fibre, e ciò tramite la bonifica.
Tutte le esposizioni all’amianto sono dannose per la salute umana.

A oggi, nonostante la sua accertata pericolosità ( anche IARC, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro delle Nazioni Unite, ha riconosciuto l'amianto come cancerogeno e ha chiesto di bandirne l'utilizzo in ogni sua forma ), non esiste una normativa internazionale che ne limiti la produzione e la commercializzazione.

I casi di mesotelioma non sono altro che la punta dell’iceberg. Tenendo conto di tutte le altre patologie che l’amianto è in grado di cagionare, il bilancio sale a più di 6.000 decessi ogni anno ( circa 3.500 per tumore al polmone, cui si aggiungono tutte le altre patologie neoplastiche [ tumore della laringe, dell’ovaio, della faringe, dello stomaco e del colon retto ] e quelle fibrotiche [ asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici e per complicazioni cardiocircolatorie ] ).

Secondo IARC tra le neoplasie causate dall’esposizione all’amianto rientrano anche il cancro alla laringe e alle ovaie, ed, inoltre è stata confermata l’associazione tra esposizione ad amianto e maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco e al colon retto.

L’immunoterapia si sta dimostrando efficace anche contro il mesotelioma pleurico, un tumore tra i più difficili da trattare.
Nel corso della IASLC 17th World Conference on Lung Cancer Conferenza è stato presentato lo studio KEYNOTE-028, che ha dimostrato come Pembrolizumab, un immunoterapico, abbia prodotto una importante riduzione della massa tumorale nel 60% tra i pazienti trattati.

Finora l’unica arma che ha dato qualche risultato parziale contro questo tipo di tumore è stata la chemioterapia.

Il 60% dei pazienti trattati con Pembrolizumab ha presentato una regressione del tumore e, di questi, il 20% ha ottenuto una regressione di oltre il 50% della massa tumorale.
Inoltre, la durata di tale regressione è stata di circa un anno.

Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega al recettore PD-1 ( programmed cell death-1 ) e blocca la sua interazione con i ligandi PD-L1 e PD-L2.
Il recettore PD-1 è un regolatore negativo dell’attività delle cellule T che ha dimostrato di essere coinvolto nel controllo delle risposte immunitarie delle cellule T.
Pembrolizumab potenzia le risposte delle cellule T, comprese le risposte antitumorali, attraverso il blocco del legame di PD-1 a PD-L1 e PD-L2, che sono espressi sulle cellule che presentano l’antigene e possono essere espressi dai tumori o da altre cellule nel microambiente tumorale. ( Xagena Medicina )

Fonte: Osservatorio Nazionale sull’Amianto ( ONA ) Onlus, 2017

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Per approfondimenti: PneumologiaOnline.net http://www.pneumologiaonline.net/



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