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Carcinoma uroteliale della vescica metastatico o localmente avanzato: approvazione per Durvalumab, un anticorpo anti-PD-L1, negli Stati Uniti



Durvalumab ( Imfinzi ) è un immunoterapico antitumorale, che trova indicazione nei casi recidivati e più avanzati di carcinoma uroteliale della vescica.
E' un anticorpo monoclonale umano che blocca le interazioni tra il legame della proteina della morte programmata, PD-L1 ( ligando 1 della morte cellulare programmata ) e le molecole PD-1 e CD80.
L'impiego di Durvalumab può risultare utile dopo una trattamento chemioterapico.

Un paziente con un tumore uroteliale della vescica è di norma sottoposto a trattamento chemioterapico basato sul Platino.
Nei casi in cui tale trattamento risultasse inefficace ci sono poche alternative.

Durvalumab può essere somministrato come farmaco di prima linea, come neoadiuvante nei pazienti che, nonostante il trattamento con Cisplatino, presentano progressione della malattia, ma anche come adiuvante dopo la procedura di intervento.

In Italia, la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con questo tipo di tumore raggiunge quasi l'80%.
E' importante la diagnosi precoce basata sui sintomi, tra questi: presenza di sangue o coaguli nell'urina, svuotamento anomalo della vescica o difficoltà ad urinare.
Ad esser colpiti sono più uomini che donne: in Italia su 20.000 nuovi casi all'anno, 16.000 interessano persone di sesso maschile, generalmente dopo i 65 anni d'età.
Fumo di sigaretta, dieta ricca in grassi e predisposizione genetica sono gli elementi che possono favorire l'insorgenza del tumore alla vescica.
Possono anche incidere alcuni lavori con esposizione a sostanze particolarmente tossiche ( amine aromatiche e nitrosamine ) o l'essersi sottoposti a frequenti radiografie nella zona pelvica, o aver preso alcuni farmaci come la Ciclofosfamide. ( Xagena Medicina )

Fonte: FDA, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: OncoUrologia.it http://oncourologia.it/


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